GARANTE PER LA TUTELA DEL SUOLO, DEL VERDE E DELL’AMBIENTE

Il regolamento è un pastrocchio che nemmeno tutta la maggioranza ha avuto il coraggio di votare

Riportiamo di seguito gli interventi dei consiglieri di Vivere Cernusco Giordano Marchetti e Erica Spinelli sul Regolamento del “Garante del verde, del suolo e dell’ambiente” che ne evidenziano tutte le carenze e contraddizioni.

Approvato il 31 Gennaio 2024 in un Consiglio Comunale protrattosi per quasi 8 ore anche a causa dei tanti errori presenti nel documento, in parte emendati e in parte no. Persino il capogruppo Pd ha dovuto intervenire in corso d’opera con un maxiemendamento per correggere più articoli e, al momento della votazione, anche un consigliere dello stesso gruppo, insieme a tutta l’opposizione, si è astenuto dal votare a favore di un tale pastrocchio.

Abbiamo difficoltà a credere che questo regolamento possa funzionare ma, come ha detto la nostra consigliera Spinelli, non abbiamo espresso voto contrario – solo un’astensione – perché il tema ci sta a cuore e vorremmo davvero che nella nostra città l’ambiente venisse tutelato.

Purtroppo alcuni precedenti atti di questa maggioranza ci dicono il contrario. Come dimenticare che proprio il gruppo di Cernusco Possibile, principale sponsor di questa operazione, fu l’unico a schierarsi compatto a favore del deposito di rifiuti plastici vicino al pozzo di acqua potabile di via Firenze?

Vorremmo sbagliarci ma ci sembra proprio che il Garante del Verde sia l’ennesima operazione d’immagine che a livello pratico porterà ben pochi vantaggi alla nostra città.
 

Intervento di Erica Spinelli:

Premetto che mi aspetto grandi cose da questo regolamento.

Mi aspetto grandi cose perché ci credo. Credo nell’urgenza e nella necessità di riappropriarsi nella maniera più ampia, partecipata e incisiva possibile delle tematiche di ambiente e sostenibilità. E credo che il tema ambientale racchiuda in sé molteplici urgenze, numerosi obiettivi di partecipazione, equità, benessere, democrazia, salute, futuro. E credo anche, dato l’evidente stallo e ritardo quando si tratta di affrontare questi temi a livello globale, che gli enti locali, come anche tutti i loro singoli cittadini, abbiano un’enorme responsabilità e potenzialità, in quanto piccoli moltiplicabili attori di una rivoluzione etica e necessaria.

Ci credo poi perché in risposta alla nostra proposta di istituire una consulta per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile ci è stato detto che era inevitabile bocciarla, perché questa amministrazione aveva in serbo qualcosa di molto più incisivo su questi temi: proprio questo garante del verde. E dato che ci è voluto ben più di un anno solo per predisporne il regolamento, immagino che stasera ci troviamo davanti ad una sorta di rivoluzione. Quindi un momento importante, da comunicare ed annunciare in pompa magna, data la valenza del tema e la rilevanza della sua componente sociale e partecipativa.

Ho innanzitutto alcune domande, delle richieste di chiarimento, che corrispondono ai dubbi che dopo cercherò di sintetizzare:

  • la prima è proprio nel titolo: avrei bisogno di sentir declinato il significato della dicitura SUOLO, VERDE E AMBIENTE, per capire cosa c’è dentro: solo consumo di suolo, tutela del verde e della biodiversità animale e vegetale, o anche altro, quali le pratiche legate alla circolarità, alla sostenibilità in senso lato, a proposte per nuovi modelli di consumo, di sviluppo, di mobilità che sono assolutamente complementari e necessarie, ma non vengono mai citate ed esplicitate nel regolamento.
  • Potete spiegarmi, in maniera ”popolare” la portata innovativa di questa figura? Quali cambiamenti pratici e concreti può portare alla nostra città e al senso comune dei suoi cittadini?
  • Quali sono le significative caratteristiche che rendono questo organismo più rappresentativo, inclusivo, dinamico ed efficace di una consulta?
  • A quale bisogno risponde questo regolamento? Non vi è già uno strumento di controllo interno? Il ruolo di monitoraggio non può essere considerato tra i compiti dei consiglieri comunali?

E ora vengo ai DUBBI, ribadendo che sto usando come parametro di valutazione le dichiarazioni fatte al momento della bocciatura della nostra proposta di consulta, dove veniva dichiarato che in tema di ambiente e sviluppo sostenibile il garante del verde avrebbe coperto e assolto agli obiettivi di coinvolgimento delle competenze cittadine nel progettare nuovi orizzonti di futuro ecologicamente armonioso.

Quindi schematicamente:

  • dubbio 1: trovo che il concetto di verde che trapela da questo regolamento abbia una portata limitata, poco inclusiva in termini di questioni ambientali
  • dubbio 2: credo, e l’ho già ribadito in più occasioni, che questo tema eccezionale vada affrontato in maniera rivoluzionaria. È necessario invertire la rotta non solo controllando, stabilendo limiti ma anche pensando a come invertire le mentalità, a come unire le capacità politiche, sociali, professionali, creative per proporre modelli concreti, per diventare propulsori di buone pratiche vive, attuabili e replicabili. Trovo che l’aspetto propositivo, educativo e pedagogico qui sia marginale, se non del tutto assente.
  • Dubbio 3: mi sembra di ritrovare nel regolamento tante espressioni simili che convergono verso l’idea di controllare e monitorare l’operato comunale. Un aspetto necessario, ma che mi augurerei già implicito nelle mansioni, nella trasparenza, nell’onestà e competenza di amministratori e uffici, o tuttalpiù supportato dal ruolo del consiglio comunale. Non ho nulla contro l’inserire un ulteriore organismo di garanzia, a parte che non sia una mera sovrapposizione o un “megafono” delle attività dell’amministrazione, ma abbia anche un ruolo creativo, un impatto in qualche modo generativo di cambiamento.
  • Dubbio 4: Non vedo le basi per la moltiplicazione degli effetti. Dove si collocano le scuole, la parte esperienziale, la crescita comunitaria, la sfida ad adottare nuovi modelli non solo nelle opere quotidiane, ma nelle possibilità implicite nella vita quotidiana dei nostri concittadini?

E ora, infine, vengo alle osservazioni puntuali sul documento in sé, alcune delle quali legate alla formulazione delle frasi, che forse dipende da una certa deformazione professionale, dato che per lavoro, cerco di rendere la lingua italiana comprensibile ed accessibile a chi non la parla. E questo regolamento, in alcune sue parti, mi pare poco comprensibile.

  • 1

Il Garante per la tutela del suolo, del verde e dell’ambiente … è istituito dal Comune di Cernusco sul Naviglio allo scopo di costituire un organo collegiale composto da tre membri...”

… quindi si istituisce un organo allo scopo di costituire un organo.

Qui manca completamente una premessa che motivi e inquadri la scelta, con riferimento alla normativa e agli atti di indirizzo e di programmazione dell’ente. Ad esempio Milano scrive: “Le normative statali e regionali aventi ad oggetto sia lo sviluppo degli spazi verdi urbani sia il contenimento del consumo di suolo assegnano un importante valore al verde urbano nel miglioramento della qualità dell’ambiente, della vita dei cittadini e della vivibilità delle città”. 

 

  • 2

comma 2 “adozione di qualunque atto“: ha il potere di adottare atti? più che di atti parlerei di relazioni, proposte o altro. gli atti li lascerei adottare all’amministrazione. 

comma 3 “consiglieri municipali“: immagino si tratti di un copia e incolla dal regolamento milanese, dato che a Cernusco non ci sono i municipi. 

comma 4 

– “requisiti  formativi di carattere...”: meglio parlare di titoli o di altri criteri oggettivi, in materie specifiche.

– “Le 3 nomine politiche, dovranno garantire che i tre membri che compongono l’Organo collegiale garantiscano la più ampia differenziazione di competenze significative“. Oltre al fatto che penso che le 3 nomine e i 3 membri siano la stessa cosa, servirebbe poi la bacchetta magica o una splendida coordinazione per decidere chi sceglie il candidato con una specifica competenza, diversa da quella degli altri due.

Inoltre da nessuna parte viene richiamato il rispetto della parità di genere nella composizione. 

comma 7 “I membri  del  Garante  sono  revocati  dal  Sindaco  dopo  tre  assenze  continuative“: assenza da cosa? non essendo regolate qui, o almeno ipotizzate le modalità di riunione, questo riferimento mi pare improprio. 

 

  • 3

Questo articolo è uguale, quindi presumo copiato, dalle regole di iscrizione alle liste per gli scrutatori… Se rimane così, per far funzionare il comitato servirebbe un altro regolamento, dato che non si dice niente sulle modalità di funzionamento e di espressione dei pareri, sui quorum, sulla convocazione, il luogo di riunione, sulle modalità di svolgimento degli incontri, se è coadiuvato da uffici comunali, come si coordina con il garante… 

Già l’incipit è un capolavoro: “I membri del garante si avvarranno della presenza di un Comitato Cittadino”… come si fa ad avvalersi della “presenza“? che coordinamento c’è tra i garante e comitato? 

 

  • 4

comma 2, lett. f: “verde UDA” non so cosa significhi. Scusate l’ignoranza, ma è un acronimo di cosa?

comma 4, lett. c) sulle funzioni del comitato: “Sensibilizza i cittadini, promuovendo e divulgando, con ogni mezzo e modo che saranno ritenuti opportuni, la conoscenza delle piante e della loro fisiologia con l’obiettivo ultimo di una vera, responsabile e diffusa cultura del verde

questo a che titolo, con che competenza? ma soprattutto: perché?

Si citano nebulosamente alcuni vaghi momenti di informazione e raccolta di proposte senza specificare di che tipo, di che tema, a che titolo, con che scopo e così via.

 

Quindi, tirando le somme, se le risposte mi convinceranno, se si scioglieranno i miei dubbi, se verranno recepite le osservazioni, le modifiche da apportare al testo del regolamento, e soprattutto le necessarie integrazioni, potrei anche votare a favore, ma con poco, pochissimo entusiasmo.

A favore perché, a differenza di quello che è stato il vostro voto dello scorso anno, io preferisco essere costruttiva anziché demolitiva, e perché sarà interessante poter valutare e monitorare l’impatto di questa figura e confrontarlo con quello delle nostre consulte, sapendo appunto che da questo regolamento sta per nascere qualcosa che le surclasserà.

Con pochissimo entusiasmo perché ancora aspetto e non vedo inversioni di rotta, rivoluzioni. Non trovo quella spinta in più che è necessaria, esperienze innovative da accogliere e dalle quali farsi contagiare. Vedo solo un ulteriore piccolo, grezzo e confuso pezzettino che si somma a tanti piccoli simboli probabilmente utili, forse necessari, ma sicuramente non sufficienti neppure per iniziare, anzi, neppure per correggere anche solo una piccolissima percentuale di danni già fatti, come, tanto per fare un esempio, l’aver votato a favore dell’ampliamento di un deposito di materiali plastici in prossimità di un pozzo d’acqua potabile. Alla faccia del garante del verde.
_____________________


Intervento di Giordano Marchetti:

Inizio il mio intervento facendo un passo indietro nel tempo. Ricordo che a sostegno della bocciatura  della mozione presentata da VIVERE nel settembre 2022 di istituire una consulta, dunque un organismo di cittadinanza attiva, dedicata all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, ci  avevate detto che una scelta simile non poteva andare bene perché avreste proceduto quanto prima a costituire a livello istituzionale una nuova innovativa  figura chiamata “Garante degli alberi” e che questa figura avrebbe meglio garantito la tutela e lo sviluppo del patrimonio arboreo cittadino.

Insomma noi volevamo, dal punto di vista ambientale, volare un po’ più in alto, e voi ci avete tarpato le ali dicendoci che la scelta che intendevate fare era di ben altra natura, sicuramente migliore rispetto a una classica Consulta, perché l’obiettivo che avevate intenzione di perseguire era quello di focalizzarsi sulla tutela del patrimonio arboreo.  

A distanza di quasi un anno e mezzo dall’assunzione di quella decisione arrivate adesso in Consiglio con una delibera, e relativo allegato regolamento, finalizzata a istituire il famoso “Garante” però non più degli alberi  bensì di un “Garante” ricomprendente il suolo, il verde e l’ambiente.

Di più. Nella delibera leggo che questa figura nasce dall’esigenza di promuovere una cittadinanza attiva e di favorire una sensibilizzazione e una responsabilità sulla cura e gestione del verde.

Di solito questo tipo lavoro si fa con organismi chiamati consulte. Ma abbiamo capito che per voi la Consulta è un organismo vecchio, superato, che vi va stretto e così vi siete lanciati “anima e core” a definire un nuovo soggetto: il mitico “Garante”.

Chissà se in un prossimo futuro ci sia l’intenzione di replicarlo anche per lo sport, il sociale e così via. Insomma Garanti al posto delle Consulte!

Comunque tornando a bomba vedo che per la stesura del Regolamento che avete portato in aula stasera avete scimmiottato quello del Comune di Milano l’unico forse in circolazione, ma ahimè non vi è bastato.

In una sorta di gara a dimostrare che Voi siete i più ambientalisti di chiunque altro, avete deciso di aggiungere a un Regolamento del Garante  nuove figure, nuovi  ruoli e nuovi compiti e così alla fine, mi sia consentito, avete pisciato fuori dal vaso.

Faccio alcuni esempi.

I tre membri che costituiscono l’organo collegiale chiamato Garante, nel regolamento del comune di Milano sono scelti dal Sindaco tra persone di indiscusso prestigio e fama in campo ambientale, urbanistico e agronomico.

Per voi i tre membri sono invece di nomina politica (1 nominato dal Sindaco, 1 dai Consiglieri di maggioranza e 1 da quelli dell’opposizione) tra soggetti scelti, previo avviso pubblico,  in possesso di diploma o laurea in ambito ambientale, urbanistico, naturalistico e forestale e che abbiamo esercitato una professione storica e consolidata in ambito ambientale.

Assessora quali sarebbero secondo Lei questi requisiti formativi: secondo lei sarebbe meglio un diplomato anche se non mi pare esistano scuole medie  superiori che rilasciano questi tipi di diplomi se non forse quello in agraria o è meglio un laureato? Ma quant’anche mi sciogliesse nella sua replica questo nodo ne resta sempre un altro, ancor più impegnativo da sciogliere e cioè che queste figure devono avere anche esercitato una professione “storica” (che messa lì così non so cosa voglia dire) e consolidata in ambito ambientale. Mah confido che anche questo me lo spiegherà nella sua replica.

 

Comunque sia il bello di questa scelta è che sembra messa lì apposta per spacciarla come metodo democratico di coinvolgimento di tutte le componenti politiche.

Sembra, ma non è così! L’adozione degli atti da parte di questo organismo viene fatta a maggioranza (art.2 comma 2) .

Sbaglio se prevedo diversi 2 a 1 a favore della maggioranza di Governo e palla al centro?

E poi non credo che questo organo abbia il potere di adottare degli atti; si può parlare di relazioni, di proposte o altro perché  gli atti li adotta l’Amministrazione. 

E ancora (art.2 comma 4) leggo che i tre membri che compongono l’Organo Collegiale devono garantire la “più ampia differenziazione di competenze significative”.

Ma nella divisione rigida delle nomine ( 1,1,1) mi si deve dire come si fa a darne attuazione . A chi spetterebbe la scelta di nominare l’esperto di urbanistica piuttosto che quello ambientale o naturalistico? E poi in quale ordine temporale? La prima scelta spetta al sindaco e poi a cascata gli altri? O a chi picchia più forte i pugni sul tavolo? Si perchè in teoria sarebbero tutti esperti, anche se in discipline diverse, ma che vengono però pescati tutti dalla stessa lista di candidati formatasi attraverso un bando pubblico. Un bel rebus non c’è che dire ma che confido ce lo scioglierà l’Assessora nella replica!

E ancora (art.2 comma 7) si dice che i membri del Garante sono revocati dal Sindaco dopo 3 assenze continuative ecc. E poi, mi dica Assessora, ma come può il Sindaco procedere alla revoca di membri che non sono stati nominati da lui bensì dai consiglieri di maggioranza e minoranza. E qui abbiamo un altro riscontro del cattivo  scimmiottamento del Regolamento del Comune di Milano.

Comunque aspetto anche qui di essere illuminato.

 

Ma andiamo  avanti.

 

Comitato Cittadino (Art. 3). Qua vi superate perché questa struttura nel Regolamento del Comune di Milano non esiste. Ma fa niente.

Dopo aver bocciato la proposta di istituire una Consulta dell’ambiente ecco che nel regolamento in discussione viene creata una struttura, denominata Comitato Cittadino, (termine roboante usato per richiamare il concetto di collettività) con cui si tende a imitare goffamente una Consulta.

Si perché si tratterebbe di un organismo (Art. 3 comma 2) composto da tutti i residenti che abbiano compiuto il 16 anno di età che abbiano fatto domanda di adesione attraverso un apposito modulo scaricabile dal sito del Comune; modulo che al momento non mi risulta esserci e dunque ipotizzo verrà definito in seguito.

Quando? non si sa.

Confesso che non avevo ancora assistito alla deliberazione di un Regolamento attuativo che al suo interno, per la nomina di un organismo ritenuto funzionale ai compiti che si vorrebbero assegnare, rimanda alla acquisizione, ripeto non si sa quando, di domande fatte attraverso un modulo di cui non si conosce, tra l’altro, quali contenuti debba avere.

Non si sa

Che non avevate le idee chiare su questo Comitato Cittadino lo avevamo capito da tempo.

Nella prima versione del Regolamento portato in Commissione i componenti facenti parte del Comitato avrebbero dovuto essere 10 cittadini iscritti alle liste elettorali quindi dai 18 anni in su; poi in una successiva versione i componenti di questo Comitato, mantenendo le stesse caratteristiche, sono stati improvvisamente raddoppiati diventando 20. Subito dopo ce ne è stata un’altra di versione , diciamo più populista, dove anche i 20 cittadini sparivano e ne arrivava una “no limit” dove chiunque poteva partecipare.

Poi è stata depositata in segreteria il 29/12 /2023 la cosiddetta versione definitiva dove siete tornati sul numero di 20. Adesso cambiate ancora con la cosiddetta versione Comito dove al fantomatico Comitato Cittadino possono partecipare residenti non più iscritti alle liste elettorali perché sono stati inseriti i minorenni e senza alcun limite numerico di adesione.

L’impressione che date  è quella ben rappresentata nella comicità di un film di Totò “venghino signori venghino” son giunti in Paese i saltimbanchi dell’ambiente!

 

Che dire poi delle funzioni del Garante.

Neanche a un Consigliere comunale sono riconosciute così tante informazioni e comunicazioni come al Garante, per ciò che riguarda il consumo di suolo, la dotazione del verde, il numero degli alberi, la tutela dell’ambiente (tra l’altro con questa dicitura”ambiente” vengono ricompresi tutti gli aspetti ambientali riferiti alle caratteristiche dell’aria, dell’acqua, dell’inquinamento dei suoli, delle falde e così via).

Non solo. Al Garante spetta monitorare, che tradotto vuol dire verificare sistematicamente, gli interventi da realizzarsi su suolo pubblico e privato che comportano la modifica dell’uso del suolo e gli è assicurato, dietro istanza scritta e motivata,  il diritto di accesso agli atti e ai documenti comunali.

Un bel potere per questa nuova figura e un bel carico di lavoro aggiuntivo per gli uffici.

La domando da porsi è: Ne avevamo bisogno di questa figura istituzionale in una realtà come quella di Cernusco sul Naviglio? 

Se si volevano coinvolgere di più i cittadini e, attraverso loro, le associazioni ambientaliste cittadine avendo come obiettivo quello di migliorare non solo la salvaguardia del verde ma anche dell’ambiente nel suo insieme bastava, secondo noi, mettere in campo una struttura più agile come quella di una Consulta.

Ma tant’è le medagliette che qualcuno della maggioranza vuole appendersi al petto per pavoneggiarsi pubblicamente hanno sempre un costo che la collettività è costretta a pagare. Che poi sia funzionale o meno agli obiettivi non ha importanza.

Comunque sono consapevole che una maggioranza non andrà certo in crisi per una robetta del genere quindi, anche se so che qualcuno dei consiglieri di maggioranza non condivide questa scelta, alla fine si turerà il naso e voterà a favore.

Mi resta però sempre una piccola speranza che, dopo tutto quello che ho evidenziato, qualcuno abbia uno scatto d’orgoglio e ci ripensi.

Per quanto ci riguarda staremo sulla riva del Naviglio ad aspettare l’attuazione istitutiva  del Garante e del Comitato Cittadino e la loro operatività; del resto se si è già perso un anno e mezzo per voler istituire questa cervellotica figura del Garante che problemi ci sono andare in là nel tempo. L’ambiente può sempre aspettare.

 

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