RIMPASTO DI GIUNTA
RIMPASTO DI GIUNTA Rimpasto di Natale, rimpasto elettorale L’inaspettato rimpastino di Giunta che la Vicesindaca Colombo ha messo in atto a distanza di quasi 5
Premessa
Osserviamo che anche quest’anno si è scelto di presentare un documento tecnico, in cui manca totalmente un inquadramento politico delle scelte fatte.
Per esempio ancora ci si dimentica, o forse si preferisce far dimenticare, tutte le discussioni sulla necessità o meno di una terza scuola media.
Non si farà. Ormai lo sappiamo.
Abbiamo apprezzato il cambio di rotta da lei impresso, assessore Erba, ma non possiamo dimenticare che per anni il suo predecessore – e la maggiornaza tutta – ci hanno attaccato compatti affermando che un nuovo edificio per la secondaria di primo grado fosse indispensabile, negando l’evidenza di dati demografici da cui appariva chiaramente quanto fosse inutile. Per realizzarla il Comune avrebbe acceso un mutuo di almento 8 milioni di Euro, che avrebbe gravato per anni sui bilanci dell’Ente.
Ci sarebbe piaciuto leggere in questo documento che quella scelta è stata definitivamente abbandonata, non solo per il calo evidente della popolazione scolastica, trend che ci accomuna al resto dell’Italia, ma anche e soprattutto perchè si è finalmente deciso di fermare la crescita della popolazione che ora sembra essersi assestata appena al di sotto dei 35mila abitanti.
Ci ricordiamo dello studio, propedeutico al PGT, che avevate commissionato al PIM, studio che, ipotizzando una crescita della popolazione fino a 40mila abitanti, giustificava in qusto modo anche la necessità di una nuova scuola: proiezioni sulla popolazione scolastica forse indirizzate ad arte e che, nei fatti, si sono rivelate clamorosamente errate.
Purtroppo gli esperti del PIM sono gli stessi a cui è ancora affidata l’elaborazione del futuro PGT. Ecco, da lei e dalla sua maggioranza vorremmo finalmente sentir dire che no, il nuovo Piano di Governo del Territorio non porterà a un aumento della popolazione, insostenibile per il territorio del nostro Comune, quindi la nuova scuola non sarà necessaria, nemmeno nell’immediato futuro.
Questa è la scelta politica che ci piacerebbe ascoltare da questa maggioranza, questo è ciò che vorremmo leggere in un documento politico importante come questo.
Fatta questa doverosa premessa, passo ora all’analisi di alcuni aspetti del documento
Popolazione scolastica
Come ho evidenziato anche nella premessa, si conferma la progressiva e netta decrescita della popolazione scolastica, principalmente nella fascia della scuola Primaria, dove diminuiscono di quasi 100 unità (92) gli iscritti nei due Comprensivi; più contenuta, ma comunque evidente, anche la diminuzione nella scuola d’infanzia e nella secondaria di primo grado.
A questo proposito sono a chiedere, come già lo scorso anno, come mai non compaiono i numeri degli iscritti non residenti a Cernusco; vengono infatti indicati solo per le scuola paritarie che – per inciso – registrano anch’esse una diminuzione di iscritti, più evidente per l’infanzia del Sorre.
Sarebbe utile avere questi dati nella loro interezza per un’analisi più precisa della situazione.
Rileviamo poi ancora una evidente disparità di iscritti tra i due Comprensivi, concentrata principalmente sull’utenza della Secondaria di Primo grado. Ricordiamo che lei si era impegnato ad autorizzare, ad esempio, 30 classi e non 32 in Piazza Unità d’Italia, dato che in Don Milani gli spazi per altre sezioni ci sarebbero. Perchè questo impegno non è stato rispettato? è chiaro che, con due aule in più occupate stabilmente dalle classi, gli spazi per le attività laboratoriali si riducono.
Ma ovviamente questa non può e non deve essere l’unica soluzione. Sarebbe invece utile che l’Amministrazione si impegnasse a promuovere tavoli di confronto tra i due Comprensivi, utili per esempio, pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, a uniformare il più possibile il calendario dei giorni di sospensione della didattica e portare avanti progetti comuni che riducano la differenza, forse più percepita che reale, tra i due Comprensivi.
Investimenti e spese sulle strutture
Come evidenziato anche lo scorso anno, avremmo voluto leggere in questo documento il dettaglio degli investimenti fatti sulle strutture scolastiche esistenti: manutenzioni, spese per riscaldamento, acqua, luce, utenze telefoniche, arredi…
Le risorse che in questi anni sono state impegnate sono state sempre ingenti. Perchè non dire più nulla a riguardo? Si tratta di una perdita di informazioni importante: tutti questi aspetti contribuiscono infatti al diritto dei nostri bambini e ragazzi di studiare in ambienti di qualità.
Ricordiamo che Vivere Cernusco, quando aveva presentato in un incontro pubblico la sua analisi sulla popolazione scolastica, che dimostrava l’inutilità di una terza scuola media, aveva anche chiesto all’Amministrazione di impegnare più utilmente le risorse preventivate in un piano complessivo di riqualificazione degli edifici scolastici esistenti.
Ci sarebbe piaciuto leggere in questo documento cosa è stato fatto e cosa ci si propone di fare.
Le chiediamo ad esempio, visto che di recente ha ricevuto la delega all’edilizia scolastica, se intende finalmente pensare a un intervento organico sulla Primaria di via Manzoni, finora oggetto solo di riqualificazioni parziali e non di un progetto complessivo.
Riguardo alle nuove strutture, ora che vediamo realizzarsi il nuovo asilo nido, siamo ancora più felici di aver condotto, in quest’aula e fuori, accanto a genitori e insegnanti, la battaglia per una sua localizzazione diversa da quella inizialmente prevista da questa maggioranza. Pensate un po’ l’impatto che avrebbe avuto una struttura simile all’interno del giardino della scuola Primaria in don Milani…
Tempi e modalità
Sulla tempistica di presentazione di questo documento avremmo qualcosa da dire…: impossibile crediamo presentarlo entro settembre, ma entro ottobre pensiamo di sì; in questo modo si permetterebbe una programmazione più agile a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti (scuole, Comune, associazioni…). Arrivare a presentarlo a scuole iniziate da quasi tre mesi è oggettivamente tardi…
Sulle modalità di elaborazione lo scorso anno avevamo chiesto di arrivare alla stesura di questo documento attraverso una serie di incontri propedeutici con tutti gli attori del mondo dell’educazione: scuole, servizi, associazioni, coop sociali… Un percorso agile ma che potesse coinvolgere realmente più soggetti e sensibilità. In commissione ci è stato riferito che un percorso simile è stato in parte fatto, almeno per quanto riguarda i progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa, così da presentare in questo documento solo quelli già condivisi e realizzabili dalle scuole. Un primo passo che apprezziamo.
Mobilità e sicurezza
Mancano ancora significative novità sul tema della mobilità sostenibile e della sicurezza in prossimità delle scuole:
A nostro parere sarebbe utile attivare un tavolo sulla mobilità con gli stessi istituti scolastici. Chissà che non arrivi qualche proposta interessante. Lo avevamo già proposto. Avete intenzione di farlo?
Alcune note positive
Una nota conclusiva, proprio relativa ai progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa, finanziati in primis dall’assessorato all’Educazione ma anche, come ogni anno, da numerosi altri assessorati.
Si è accorto, assessore Erba, che nel documento, a differenza degli anni scorsi, un solo assessore viene citato, e per ben nove volte, con nome e cognome?
No, non è lei, che pure finanzia con i fondi del settore Educazione la maggor parte dei progetti, e neppure gli assessori alla Cultura e alle Politiche giovanili, alla Polizia Locale e alle Politiche Sociali…. Vero è che siamo in prossimità della campagna elettorale, e ognuno cerca di farsi vedere come può, ma vedere citata in ben 9 progetti solo l’assessora Comito mi sembra davvero poco rispettoso per il lavoro di tutti…
Si è trattato di una richiesta della diretta interessata o una “svista” nel fare copia incolla dei progetti inviati dai vari settori? In ogni caso ci sembra davvero un eccesso di protagonismo che tanto non ci farà dimenticare che sui progetti complessi e importanti per la città, come il futuro della Filanda, dall’assessore Comito abbiamo ottenuto ormai da 3 anni solo parole vuote.
Buonasera a tutti e tutte. Provo anche io a fare alcune considerazioni su questo piano di diritto allo studio, cercando di portare qualche spunto di riflessione e ribadendo quanto sia importante per noi di Vivere Cernusco il mondo dell’istruzione e dell’educazione nella sua complessità.
La premessa doverosa è che la cornice che circonda il mondo della scuola non è certo rosea, a partire, a parere non solo mio, dal Ministro che dovrebbe coordinarla e tutelarla e dalle sue iniziative e affermazioni troppo spesso fuori luogo e fuori strada.
Se il quadro è quindi quello a cui siamo sempre più assuefatti e rassegnati, di tagli, decadenza e precariato, allora non possiamo che apprezzare lo sforzo che amministrazione e istituti scolastici cernuschesi stanno facendo per fare comunque del proprio meglio.
E in questo piano di diritto alla studio sono tante che le cose in cui ci ritroviamo e dove leggiamo il grande sforzo che tutto il mondo che gira intorno alla scuola ha profuso: la varietà e la quantità dei progetti, la loro sempre più spiccata visione inclusiva, la cura per il benessere scolastico. Alcuni progetti ereditati dal passato e storicamente presenti (e qui, per citare un esempio, siamo contentissimi del ritorno delle proposte dell’Anpi all’interno del piano del diritto allo studio), altri nuovi, come il pluricitato Festival Un Naviglio di libri, al passo con i tempi, modellati sui bambini e gli studenti di oggi, e proiettati al loro futuro.
Quindi partiamo dai punti forti e mettiamoli in chiaro: è un piano ricco, contiene tanta vita, tanta progettualità, tanto impegno, tanto futuro. Volentieri ringrazio dunque e mi complimento con chi, sia a livello politico, che dirigenziale ed operativo si è speso e ha dedicato tempo, competenze ed energie a stenderlo, a rifinirlo, a farlo quadrare, perché oggi, leggendo questo documento e contemporaneamente lavorando a scuola, attraversando tanti contesti educativi e vivendo di riflesso anche la scuola delle mie figlie, sono consapevole di quanto lavoro di collage e tessitura ci sia dietro, una minuziosa e ardua opera che coinvolge tanti attori diversi.
Poi arrivo a quelle che sono le mie non direi critiche, perché è difficile criticare quando si parla di impegno educativo, ma piuttosto ragionamenti da sviluppare.
Il primo è un po’ un mio solito chiodo fisso, mi piacerebbe poter pensare, in futuro, ad una presentazione diversa di questo piano, non in tarda serata tra pochi intimi burocrati, ma in pieno giorno, magari un sabato mattina, quando forse anche insegnanti, genitori ed educatori, opportunamente informati e coinvolti, possano assistere a quello che è il dibattito intorno ai progetti e ai percorsi educativi promossi o adottati dal proprio Ente Locale. Questa è almeno la mia idea di partecipazione e di bene Comune, che però, con rammarico, fatico a ritrovare nella mia veste di Consigliera.
Un altro spunto, che anch’esso può essere interpretato come una proposta, è che mi piacerebbe che questo documento avesse un titolo, una tematica a fargli da sfondo, un filo conduttore che mi aiuti a percorrerlo e ad interpretare il senso e l’indirizzo globale che vi è sotteso (e questo è un sentore parallelo a ciò che sento nei confronti di questa amministrazione: non riesco a leggere una progettualità coerente e coesa: faccio fatica a capire qual è la vostra idea di città, di Cernusco presente e futura). Mi piacerebbe quindi leggere più informazioni che evidenzino il ruolo promotore e creativo del Comune, e anche capire meglio la ratio secondo la quale stanno insieme le varie componenti di questo piano, di come e quando interagiscono, si incontrano, si armonizzano, per diventare voce unisona e rendere fluido il percorso di questa città come comunità educante.
Questo perché credo che ogni sforzo speso per fare e creare reti sia ben investito oltre che necessario e fondamentale, quindi invito a non trascurare risorse e impegno necessari per fare incontrare attori e servizi, per creare armonie e sinergie, perché proprio da questo penso che nascano le esperienze più positive, e soprattutto credo che valga la pena raccontarle ed esplicitarle.
Io ne racconto una, l’esempio che ho più vicino, che è quello della rete di CAG Friends, Variopinto e You vol, dove in questi anni si stanno intessendo collaborazioni virtuose, fruttuose ed entusiasmanti tra i servizi stessi, e con scuole, associazioni, enti e gruppi. E così abbiamo i PCTO delle studentesse dell’Itsos, le costumiste dell’IPSIA che vestono i giovani attori dei laboratori teatrali, i volontari scout, maestre e dirigenti che ci propongono nuove collaborazioni, ecc… La vedo un po’ diversa invece la partita tra gli istituti compresivi, 3 se vogliamo includere quello paritario, che faticano a vedersi riflessi l’uno nell’altro, addirittura spesso in competizione anziché in cooperazione e dialogo. Non so se e come l’amministrazione può influenzare queste dinamiche, e soprattutto se non sia una percezione solo mia, ma stasera la butto lì, come spunto di riflessione.
Altra esortazione è quella alla cura, all’ascolto e alla valorizzazione dei servizi scolastici ed educativi, delle risorse umane che le portano avanti e degli spazi dove operano: e qui arriva la nota critica e polemica, che cadrà probabilmente ancora una volta nel vuoto, alla situazione Filanda che ospita alcuni di questi servizi, ma in situazioni a volte un po’ diciamo “estreme” a causa dell’abbandono visibile e non condivisibile della struttura.
Ora poi aggiungo qualche altro punto veloce un po’ random: ho citato Variopinto, Cag e You vol e li ho sentiti citare anche dalla Vice Sindaca all’inizio del consiglio, in risposta alle interrogazioni, in termini di prevenzione e contrasto alla mirocriminalità. Ecco, mi è suonato strano. Non li avevo mai considerati in quell’ottica. Capisco che forse è una sottigliezza, forse è la stessa cosa detta in modo diverso, ma continuo a preferire i termini positivi: non un ostacolo alla devianza, ma un trampolino verso la bellezza.
Continuo con il tema della mobilità: sarebbe bello che questo tema trovi all’interno del pds un capitolo più specifico e dettagliato, non parlo solo delle proposte di educazione stradale, del trasporto pubblico o dell’eccellente Pedibus, ma parlo di un ragionamento più articolato su come ci si muove per andare a scuola, in una prospettiva più ampia e ragionata, nella convinzione che la scuola inizia quando ci si mette in moto per andarci. Un suggerimento, sicuramente più utile della incomprensibile cartellonistica della bicipolitana, per esempio è quello di coprire le diverse rastrelliere che circondano la scuola di Via Mosè Bianchi, che da anni ormai, pur conservando la struttura, hanno perso il plexiglass che le proteggeva rendendole una beffa per i temerari ciclisti che osano raggiungere la scuola in bici anche quando piove.
Facilitazione linguistica, lo sapete, ho già espresso in diverse sedi le mie criticità per una gestione a mio parere non ottimale del servizio, ho avuto modo di chiarire la questione e le mie perplessità in commissione, e poi anche grazie alla disponibilità di dirigente, assessore ed uffici. Il suggerimento è: più di una volta è capitato che, alla richiesta di portare determinati argomenti in commissione servizi sociali ci veniva anteposta un’impossibilità tecnica legata a gare già in corso o procedure già avviate. Ecco, magari almeno nei momenti in cui si devono costruire o rivedere bandi e termini di gara, a maggior ragione per quanto riguarda tematiche educative che sono sempre in evoluzione, un maggior coinvolgimento sarebbe auspicabile. E qui cito un commento che non mi era piaciuto proprio in occasione di una commissione richiesta ad hoc sul tema di mediazione e facilitazione: in risposta alle critiche e ad alcune perplessità ci siamo sentiti ribattere: tenete conto che il comune non sarebbe neanche tenuto ad occuparsi di queste tematiche, che sarebbero competenza e dovere dello stato. Ecco, credo che questo approccio sia da evitare.
Ultime due note:
Educazione ambientale – non l’ho trovata, nonostante le alte aspettative ora che abbiamo un garante del verde che, cito ancora, “dovrebbe racchiudere in sé anche quelle istanze educative e propositive che una consulta per lo sviluppo sostenibile non avrebbe potuto e saputo portare avanti…”
Cooperazione internazionale: si potrebbe fare e osare di più.
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