PAOLO JANNACCI DUET
PAOLO JANNACCI IN CONCERTO PER I 40 ANNI DI VIVERE CERNUSCO Un grande concerto inaugurerà la serie di eventi che Vivere Cernusco ha organizzato per
Che dire Assessore Acampora? Quello che Lei oggi ci presenta è un Piano del Diritto allo Studio dalle diverse sfaccettature in cui si mischiano i positivi aspetti di continuità con scelte già operate in passato, la dichiarazione, identica per il sesto anno consecutivo del suo mandato, che la rete scolastica cernuschese, così come è composta, non è più sostenibile perché i numeri dei due Istituti comprensivi superano abbondantemente il dimensionamento medio provinciale per arrivare quindi a dire che bisogna fare una nuova scuola media, l’eliminazione di alcuni temi dell’offerta formativa come quelli culturali, di educazione alla memoria e alla legalità che ritenevamo ormai consolidati e che invece sembra fatta apposta per marcare una discontinuità di pensiero della nuova maggioranza di governo.
Assessore non si offenda se le dico che ha saputo prontamente adeguarsi e posizionarsi cogliendo dove tirava il vento in un determinato momento storico. E oggi lo sappiamo tutti in che direzione sta tirando.
Me lo faccia dire. Lei che adora spacciarsi come tecnico prestato alla politica, in realtà ritengo che sia il personaggio più politico tra di tutti quelli seduti sulla plancia di comando, sindaco compreso, e dunque basta giocare a nascondino; le deleghe che ha voluto e ottenuto non sono casuali e le scelte sul futuro della scuola cittadina nel suo insieme sono frutto di sue convinzioni e conseguenti decisioni.
L’obiettivo primario che intende veicolare con questo Piano è ben chiaro e cioè la realizzazione della nuova scuola media nel polo scolastico di Largo Martini facendo leva stavolta, rispetto al passato, sulla relazione tecnica elaborata dal Centro Studi PIM come se si trattasse di qualcosa di neutro ma che in realtà neutro non è.
Gli stralci dell’analisi riportati nel piano del Diritto allo studio mi hanno lasciato infatti basito quando ho letto affermazioni del tipo “l’imprevidibilità dei tempi del progressivo incremento demografico dovuto anche a spostamenti di famiglie già strutturate dal capoluogo verso Cernusco determinando così un possibile incremento della fascia di popolazione compresa tra 6 e14 anni”. Ma lo sappiamo tutti che la stragrande maggioranza delle famiglie che emigrano da Milano dopo aver venduto casa non hanno più figli in quella fascia di età scolare.
Qui di imprevedibile non c’è nulla. I tempi sono certi, scatteranno dopo il nuovo PGT, e la città, anche se non avete ancora il coraggio di dirlo, crescerà fino ad arrivare a 40.000 abitanti.
E poi, ancora più preoccupante, l’altra affermazione “ l’equilibrata distribuzione sul territorio dell’intero ciclo scolastico costituisce un fattore di incentivazione particolarmente significativo per lo sviluppo urbanistico” .
E’ la conferma che con una scelta del genere, contro ogni logica e regola di pianificazione, vengono già definiti i luoghi dei servizi scolastici della città dove attorno a loro verrà costruito il futuro sviluppo residenziale di Cernusco.
Interessante sarebbe sapere quali operatori hanno già messo le mani sulle aree prossime ai servizi scolastici alle quali verrà cambiata l’originale destinazione d’uso, ma non è questo il tema ne il momento.
Assessore Lei ha annunciato in tutti questi anni del suo mandato come necessità indifferibile la riorganizzazione della rete delle scuole statali attraverso l’istituzione di 3 istituti comprensivi invece dei 2 attuali.
Si dovrebbe ricordare che le ho chiesto più volte del perché non si fosse attivato in tal senso utilizzando le strutture scolastiche esistenti visto che a tutt’oggi continuano a non essere in sofferenza.
La motivazione addotta da Lei e dal Sindaco è che per fare un altro istituto comprensivo bisognava necessariamente realizzare un nuovo plesso per la scuola media. Adesso la questione è diventata più chiara, abbiamo capito: la nuova scuola media s’ha da fare a prescindere, ma non perché vi sia una reale necessità, ma perché risulta funzionale al vostro disegno pianificatorio di portare la città a 40.000 abitanti.
L’ho già detto in quest’aula e lo ripeto ancora stasera. In questi anni non abbiamo avuto criticità riguardo l’occupazione degli spazi scolastici e la realizzazione di una nuova struttura comporterebbe per il comune un costo stimato intorno agli 8 milioni da coprirsi con un mutuo ventennale di almeno 400.000 euro/a.
E poi c’è la lettura dei dati. Mettendo a confronto i numeri degli iscritti degli ultimi 4 anni, ma anche solo raffrontando quelli di quest’anno con quelli dell’anno scorso, si evidenzia un calo nettissimo di studenti in tutti gli ordini di scuola, nella scuola d’infanzia ( da 696 a 618= -78); nella primaria (da 1634 a 1584= -50) e sono i bambini che costituiranno l’utenza delle futura scuola media. Una diminuzione già evidente si registra anche per la secondaria di primo grado (da 1104 a 1063 =-41). Lo stesso trend lo abbiamo anche sulle scuole paritarie. A tutto ciò va poi aggiunto il tasso di natalità in continua decrescita. La media dei nati, residenti a Cernusco, negli ultimi tre anni è stata di 272 bambini/annui contro la media dei nati nei tre anni precedenti di 341, e la media dei nati nei tre anni ancora prima di 374 e quelli prima ancora di 402. Insomma questo per dire che rispetto 10-12 fa anni oggi abbiamo una natalità diminuita di un 1/3.
E nonostante questi numeri e questo trend l’insistere, a prescindere, nella scelta di realizzare la nuova scuola è la dimostrazione che l’obiettivo vero è, come dicevo prima, ben altro.
Chiudo con questo argomento.
Altra questione che voglio toccare sono le risorse.
Premetto che io e il mio gruppo abbiamo sempre sostenuto, con convinzione, la strategicità del settore educativo e per questa ragione riteniamo debba essere perseguita la strada dell’impegno, con la dovuta attenzione, sia delle risorse umane che di quelle economiche nella convinzione che se no si annunciano le cose ma poi non si fanno.
Le risorse messe a disposizione in questi anni ritengo siano sempre state più che adeguate, sicuramente importanti e, anzi, da quando c’è Lei Assessore Acampora a ricoprire questo ruolo, si sono incrementate da un anno con l’altro. Anche da qui si vede che un bravo politico.
Però adesso, vista la congiuntura economica e i rincari energetici, credo sia arrivato il momento di cominciare a guardare dentro i numeri e fare una riflessione al riguardo.
Due anni fa le risorse spendibili si attestavano a 3.545.000 euro di cui 3.196.000 euro finanziati in toto dal Comune, l’anno scorso le risorse spendibili sono salite a 4.051.000 euro di cui 3.300.000 euro finanziati dal Comune e quest’anno, complice i rincari energetici, si arriva, sottostimando la spesa perché nel documento è stata fatta qualche dimenticanza, a 5.171.000 euro di cui ben 4.400.000 euro finanziati con le spese correnti.
Per inciso, la costruzione di una nuova scuola comporterebbe solo di spese per utenze un aggravio sui costi di almeno altri 350.000 euro . Ci avete pensato?
Glielo dico perché ai costi per il diritto allo studio non è che si può attingere dalla spesa corrente del bilancio comunale all’infinito.
Le casse comunali non sono il pozzo di san Patrizio e bisogna pertanto trovare sempre il giusto equilibrio tra le varie necessità di cui ha bisogno la città.
L’impressione che invece si coglie è che ci si limiti a smistare un po’ ovunque i soldi da spendere nei tradizionali capitoli di spesa del Piano che vanno dall’offerta formativa ai servizi pre e post scuola d’infanzia e primaria, dai contributi alle scuole paritarie, al trasporto e così via senza aver però definito quali debbano essere le priorità e conseguentemente le quantità di risorse assegnabili, una modalità, secondo il mio modesto modo di pensare, lontana da quello che dovrebbe essere una progettualità e che mi piacerebbe fosse perseguito in tutti gli ambiti amministrativi.
Vediamo rapidamente come sono state allocate quest’anno alcune risorse:
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