Giù le mani dalla Filanda

La Filanda deve tornare a vivere come luogo sociale, culturale ed educativo

La Filanda deve tornare a vivere. Questo il fulcro degli interventi che i consiglieri di Vivere Cernusco, Giordano Marchetti e Chiara Beniamino, hanno fatto nel consiglio comunale del 20 dicembre scorso, dove un ordine del giorno appositamente richiesto chiedeva al Sindaco di riferire sul futuro dell’edificio.
Richiesta necessaria dato che, a distanza di un anno dall’incarico affidato a due consigliere per studiare una progettazione rinnovata delle funzioni della Filanda, ancora nulla era stato comunicato. 

Il Sindaco è stato sollecitato a dare piena rassicurazione che, al termine dell’emergenza Covid (in cui la Filanda ha svolto – e tuttora svolge – un prezioso servizio come centro vaccinale) l’edificio sarà restituito alle sue funzioni sociali, culturali, educative. Questo infatti è il ruolo che, con ingenti spese (quasi 2 milioni e mezzo di Euro), era stato assegnato alla Filanda. Il progetto di riqualificazione, portato a termine 10 anni fa, aveva fatto sì che in questo edificio trovassero spazio tutta una serie di preziosi servizi e attività (ne parliamo in dettaglio nell’articolo dedicato).
Purtroppo, sia dalle parole di Zacchetti che da quelle della consigliera incaricata Comito, una risposta chiara in tal senso non è arrivata. Solo discorsi estremamente vaghi sulla volontà di restituire alla Filanda un ruolo sociale e culturale, correggendo alcuni problemi legati alla precedente gestione.
Peccato che non si sia detto come, e questo perché, al di là di vuote dichiarazioni d’intenti, un progetto non c’è, e forse non ci si è nemmeno preoccupati di elaborarlo. Perché il nostro Sindaco, senza informare il consiglio comunale, aveva pensato di risolvere il “problema” Filanda semplicemente disfandosene!
Fino a novembre, infatti, Zaccheti stava trattando con i vertici di ASST per trasformare in maniera permanente la Filanda in presidio sanitario, la cosiddetta Casa di Comunità. Il Sindaco ha tentato di negare la cosa, sostenendo che la trattativa risaliva all’estate e che poi l’idea era stata accantonata, ma la lettera che Marchetti ha esibito in Consiglio – datata 9 novembre, in cui si ribadiva questa volontà – ha smentito le sue affermazioni; è chiaro che ASST aveva tutto l’interesse a una soluzione così vantaggiosa, praticamente gratis, ma un Sindaco degno di questo nome, che deve fare gli interessi della città, avrebbe dovuto subito dire no. Il nostro timore è che, in assenza di un progetto che restituisca alla Filanda il suo ruolo di centro vitale per la città, di proroga in proroga si continui a concederla gratuitamente all’Azienda sanitaria, nonostante questa possegga a Cernusco altre strutture vuote o sottoutilizzate: il Ferb, già trasferito a Cassano, gli edifici di via Turati e piazza Martiri della Libertà.
Un timore sostenuto dal fatto che la Casa di Comunità, secondo le dichiarazioni del Sindaco, dovrà essere costruita ex novo, con tempi ovviamente lunghi, su un’area per di più destinata a servizi scolastici.
Questo potrebbe essere per Zacchetti il pretesto con cui far rientrare dalla finestra quello a cui, per ora, siamo riusciti a chiudere la porta. 
Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedirlo, sollecitando invece una proposta concreta che restituisca, appena sarà possibile, la Filanda alla nostra città.

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